Baracuta, la storia di un giubbotto che è diventato un mito

Il culto del G9 è esploso negli anni ’50 grazie alla distribuzione negli Stati Uniti e all’adozione del Brand da parte di molte Star del cinema e della musica. Nel 1964, il G9 diventa universalmente noto come Harrington grazie alla popolarità di Ryan O’Neal che lo indossa nel ruolo di Rodney Harrington in Peyton Place. Le origini del G9 sono legate a Manchester, città in cui la famiglia Miller produceva dal 1912 capispalla antipioggia. Nel 1937 John e Isaac Miller rinominano la fabbrica Baracuta Factory e, frequentando la Club house del Manchester Golf Club, iniziano a lavorare su una giacca che potesse offrire libertà di movimento per consentire ai giocatori di colpire la palla rimanendo composti durante lo swing. La nuova creazione viene dotata dell’innovativa chiusura lampo e per proteggere i golfisti dalla pioggia viene aggiunta al capo una caratteristica struttura a mantellina apposta sul dorso e chiamata wing back umbrella. I fratelli disegnano un collo alto, back dog-ear collar, e lo dotano di bottoni. Infine, aggiungono gli elastici in fondo alle maniche per rimanere coperti durante l’impatto con la palla. Le ampie tasche frontali, richiudibili con il bottone, vengono invece pensate per contenere due palline da golf. I Miller Brothers si dedicano ad un’accurata ricerca del tessuto più adatto per la fodera interna del G9. Nel 1938, chiedono la concessione del check di famiglia al Lord Lovat, il lord inglese Brigadier Simon Christopher Joseph Fraser, discendente dello stesso ramo della famiglia di Guglielmo Primo Di Scozia, assiduo frequentatore del Manchester Golf Club, ed iniziano ad utilizzarlo come fodera del G9. Un pattern sinonimo di storia e stile firma così la prima giacca Baracuta finalmente compiuta. Nel 1953, Isaac Miller si trasferisce in America dove apre un ufficio vendite all’Empire State Building. Negli Stati Uniti del dopoguerra, i ragazzi dell’Ivy League, iscritti in una delle otto più prestigiose ed elitarie università private del paese, non avendo alcuna intenzione di aderire ai codici del classico abito e cravatta cominciano ad indossare il G9. Nelle Confraternite dove si collezionano riviste e locandine dei film appaiono anche le immagini raffiguranti il mitico G9, icona della nuova estetica, come il modello rosso indossato da Steve McQueen sulla rivista Life del giugno 1963 o Elvis Presley nel film King Creole. L’attore che più di chiunque altro lega la sua immagine al G9 è Ryan O’Neal.

Nel 1964, O’Neal rivoluziona la moda maschile grazie al personaggio di Rodney Harrington di Peyton Place, il bello della scuola con indosso il suo inseparabile G9. È un successo senza precedenti. La popolarità del personaggio si fonde alla giacca che viene presto ribattezzata Harrington – da allora per sempre icona dello stile preppy. Come accade nell’eterno ciclo di affermazione dei trend, il G9 viene presto assimilato dall’estetica mainstream; sfoggiato dai vertici dell’establishment americano, come John Fitzgerald Kennedy, la sua popolarità raggiunse presto il guardaroba dell’uomo americano definendo a 360 gradi lo stile casual dell’epoca moderna. Nel 1966 nel Regno Unito, al 46 di Chiltern Street, nel quartiere di Marylebone, patria dei West London Boys apre il negozio di John Simons, cultore del G9, chiamato The Ivy Shop (dal nome chiaramente ispirato all’American Ivy League) che espone in vetrina un G9 con la scritta The Rodney Harrington Jacket. Presto i Mods, che secondo il motto “live clean in difficult circumstances” esprimevano l’identità comune attraverso una cura molto attenta del look, adottano l’Harrington come parte integrante della loro divisa fortemente legata alle tendenze musicali del momento. Infatti, alla fine degli anni 60’ e durante i primi anni 70’ con le uscite dei grandi successi della cultura Mod, tra cui gli album di the Who, Small Faces, o dei Jam, l’Harrington acquisisce significati sempre più specifici, rimanendo il segno distintivo all’origine di diverse sottoculture inglesi degli anni ’70 e ’80. La giacca indossata dai Clash durante il concerto del 1981 a Times Square, entra a far parte dell’abbigliamento punk e, in seguito, del rock in generale. Nel corso del tempo, il G9 cambia colore e tessuti, rimanendo però sempre un oggetto di culto della moda alternativa inglese. Anche gli skinheads lo adottano, trasformando l’Harrington nella loro uniforme insieme a teste rasate, Doc Martens e camicie indossate con bretelle. Negli anni ’90 e ’00, il G9 viene riscoperto dall’onda revival Brit-Rock, da personalità del calibro di Damon Albarn, Franz Ferdinand e Liam Gallagher. Nel 2008, il G9 torna sul grande schermo con l’ambasciatore dello stile inglese James Bond nel film Quantum of Solace, interpretato da Daniel Craig. Ancora oggi il G9 Harrington è prodotto in Inghilterra e si distingue dalle imitazioni grazie all’originale, distintiva ed inconfondibile fodera interna Fraser Tartan realizzata in cotone Coolmax® traspirante. Da Harvard ai concerti di ska londinesi, l’Harrington ha attraversato mezzo secolo di cultura occidentale, diventando un oggetto dal design inconfondibile, simbolo di autenticità e patrimonio del british tailoring.

Se il nostro articolo ti è piaciuto non esitare a visitare la nostra collezione Baracuta al seguente link:

https://www.giovanninaberselli.it/categoria-prodotto/i-marchi/baracuta/